Tirocini formativi Tirocini formativi

TIROCINI FORMATIVI PER STUDENTI UNIVERSITARI

Informadarte, a partire dal mese di Ottobre 2006, riceve nelle proprie strutture soggetti in tirocinio di formazione ed orientamento su proposta del soggetto promotore, l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università Sapienza di Roma, ai sensi dell’art. 5 del decreto attuativo dell’art. 18 della L. 196/97.

Le attività di tirocinio, opportunamente concordate con i docenti di riferimento e con gli interessati, si svolgeranno nelle seguenti modalità:

  1. Corso di formazione teorico in didattica dell’arte tenuto dall’Associazione Culturale Informadarte;
  2.  Tirocinio pratico consistente nell’affiancamento agli operatori dell’Associazione stessa durante l’attività laboratoriale di didattica artistica e visite museali da svolgersi presso gli Istituti Scolastici di Roma e provincia, secondo contratti da stipularsi nell’anno scolastico in corso, durante i laboratori in biblioteche, librerie, manifestazioni culturali pubbliche e private;
  3. Affiancamento nelle ore di progettazione di nuovi laboratori per eventi specifici e supporto logistico all’amministrazione;
  4. Verifica dell’apprendimento svolto mediante la conduzione di laboratori affiancati da un operatore esperto.

La durata del corso di formazione e del tirocinio pratico sarà ripartita in base al numero di ore che lo/la studente/essa dovrà espletare secondo accordi con l’Università di provenienza.

Alla fine del tirocinio verrà rilasciato l’attestato di tirocinio formativo e verrà valutata la possibilità di proposta di collaborazione ai tirocinanti più meritevoli ed interessati.

DIARIO DEI TIROCINANTI

CHIARA COLAGIACOMO

L’incontro con l’Associazione Informadarte è stato, come per molte delle cose più importanti della mia vita, frutto del caso. All’epoca frequentavo un corso di studi in Storia dell’arte contemporanea, mi ero iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza per inseguire una passione e insieme un  piacere, quello della cultura visiva che si forma e cresce a contatto diretto con il museo, tra tele, sculture, fotografie, oggetti, video.

Il tempo del museo, chiamiamolo così, era per me prezioso da coltivare e sceglievo di sperimentarlo in assoluta solitudine, in silenzio, nel fragore dei miei pensieri. Prima di conoscere Informadarte osservavo le opere dei maestri del passato e del presente con le lenti dello studioso, dell’addetto ai lavori, dell’esperto, qualche volta del “semplice” curioso. Quando il professor Zambianchi (del quale seguivo un corso su Duchamp) mi propose di collaborare con l’Associazione per svolgere un tirocinio formativo, pensai che il mondo dei bambini fosse ancora troppo complesso per me. Invece fù un vero e proprio colpo di fulmine, umano innanzitutto e solo poi metodologico.

Fu sempre per volere del caso se il tirocinio formativo subì un’accelerazione imprevista, ma decisiva, appena pochi giorni dopo il suo incipit. Mi fu chiesto di sostituire una delle operatrici didattiche per una visita guidata presso la Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma. Arrivai alla prova piena di timori e dubbi, uscii dal museo entusiasta: avevo trovato il lavoro di cui innamorarmi!

La maggior parte dei laboratori proposti da Informadarte segue un metodo che si fonda sulla comunicazione semplice, sull’invito alla riflessione e sul fare per comprendere. I percorsi formativi si rivolgono principalmente alla scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e affiancano alle visite guidate, di mostre temporanee e musei, attività di tipo laboratoriale.

Nell’offerta didattica dell’Associazione prevale la scoperta del Museo d’Arte Contemporanea, poiché nei piccoli fruitori è assente quella forma di pregiudizio che spesso inficia la comprensione dell’arte contemporanea da parte degli adulti, nei quali il concetto di bello, figura, rappresentazione mimetica della realtà e immagine riconoscibile sono più radicati.
Il metodo adottato predilige un approccio al museo e al suo contenuto di tipo giocoso, una modalità discorsiva esemplificata e un ascolto attivo delle intuizioni dei fruitori: presenta l’opera d’arte come un testo visivo che non deve soltanto essere guardato, ma anche  essere letto e interpretato, intuito e respirato attraverso le emozioni.

I laboratori preparano i bambini all’incontro con il museo non attraverso discorsi e teorie, ma mediante il fare: sperimentando in prima persona le diverse tecniche dell’arte, osservando e toccando con mano i suoi materiali, i bambini acquisiscono gli strumenti utili alla comprensione dei linguaggi visivi, dei quali apprendono la logica mediante il gioco. È incredibile notare quanto, attraverso una modalità di apprendimento attivo e un fare laboratoriale e pratico, le conoscenze riescano a divenire patrimonio culturale radicato nella memoria. L’esercizio visivo, se unito alla sperimentazione manuale, favorisce un’osservazione più attenta delle cose che abitano il mondo: i bambini e i ragazzi imparano a osservare e riconoscere l’espressività delle forme, le texture dei materiali e le caratteristiche tattili delle superfici degli oggetti.

Munari diceva: «i bambini di oggi sono gli adulti di domani, aiutiamoli a crescere liberi da stereotipi, aiutiamoli a sviluppare tutti i sensi, aiutiamoli a diventare più sensibili. Un bambino creativo è un bambino felice». Ho avuto la fortuna di farne esperienza diretta: i bambini che coltivano la curiosità del gesto e quella dello sguardo non sono solo bambini felici, sono anche più coscienti, più aperti, più ricettivi e creativi, nel senso più ampio con cui si possa usare questo termine. Non imparano soltanto, insegnano a chi li circonda, compresi noi operatori, un modo diverso e più gioioso di guardare il mondo, di viverlo, respirarlo e immaginarlo. E chissà che non riescano, da adulti, a renderlo un posto migliore.

CRISTINA PALUMBO

Nel 2010 ho collaborato come tirocinante con l’Associazione culturale Informadarte, essendo da sempre interessata ad approfondire un aspetto tanto importante quanto, purtroppo, spesso sottovalutato: quello della didattica dell’arte. Momenti esperienziali volti allo sviluppo delle capacità creative e associative del bambino (soprattutto dai 3 ai 10 anni), partendo da laboratori artistici sempre stimolanti e interessanti, svolti in scuole o librerie in giro per la città.

La cosa che da subito mi ha colpito nel modo di lavorare di Informadarte è stata l’attenzione data dagli operatori sia all’aspetto intellettivo sia a quello pratico: si ragiona insieme ai bambini sulle cose, sul loro essere, sul perché sono di un colore piuttosto che di un altro o perché assumono quelle precise forme con cui noi le percepiamo. Si cerca di comprendere insieme a loro, prima di insegnare loro. In modo semplice e diretto si guarda alla realtà e a come essa viene riflessa nei lavori, per esempio, di alcuni artisti moderni e contemporanei. Si riflette, si pensa, si pongono reciprocamente domande, si comprende, per poi realizzare attraverso l’esperienza sensoriale e laboratoriale qualcosa di nuovo utilizzando spesso materiali quotidiani, di riciclo. Tagliando, incollando, colorando, pitturando, magari non con i comuni pennelli ma con degli spazzolini da denti piuttosto che con dei fili di spago o delle stecchette di legno avanzate da qualche gelato. Sperimentando dunque, sporcandosi letteralmente le mani (e non solo!).

E anche io, in quanto tirocinante, ho collaudato tutto questo e, attraverso questo, me stessa. Perché una cosa ho capito lavorando a contatto con i responsabili di Informadarte: questo lavoro è impegno e fatica, ma è anche vivere un tempo intensamente speso (sia in energie fisiche sia in sensazaioni) e dedicato ai bambini con cui si lavora e attraverso i quali si costruiscono nuovi significati.

Ripensando al mio percorso personale di formazione, l’esperienza con Informadarte è stata una delle più rilevanti. Mi ha aiutato ad avere un atteggiamento mentale differente, un punto di vista nuovo orientato a un’idea di arte che fosse non solo oggetto di uno studio teorico, ma pratica fondante dell’individuo che impara scoprendo, sperimentando e facendo in prima persona.

GIULIA CONTI

L’esperienza vissuta insieme alle ragazze di Informadarte è stata una delle più belle possibilità che ho avuto di confrontarmi con il mondo della didattica dell’arte. Il contatto con i bambini si è svolto in maniera dinamica e in diversi contesti, attraverso progetti originali e stimolanti che hanno avvicinato i piccoli al modo dell’arte, unendo l’educazione teorica alla dimensione del gioco.

FLAVIA STRATI

Nel 2007, rivolgendomi all’ufficio stage dell’Università degli Studi Roma 3, ho avuto la possibilità di realizzare il tirocinio formativo universitario presso l’Associazione Culturale Informadarte.

Il percorso formativo ha avuto inizio frequentando il corso in Didattica dell’Arte organizzato dall’Associazione e tenuto dalle esperte Chiara Bandi e Laura Scarlata. Durante gli incontri i partecipanti hanno avuto modo di familiarizzare con i linguaggi dell’arte contemporanea approfondendo sia a livello teorico che pratico, grazie a esperienze di tipo laboratoriale, alcune tematiche chiave quali: il colore, la materia, lo spazio, la texture e l’assemblaggio.

Successivamente al corso è iniziato il tirocinio pratico con l’affiancamento degli operatori didattici durante le attività di laboratorio svolte negli istituti scolastici di Roma.

Grazie al mio interesse e alle capacità dimostrate in fase di stage mi è stato proposto di collaborare alle attività di Informadarte e di diventare socia-lavoratrice.

Dal 2008 sono infatti entrata a far parte dell’associazione e da quel momento, all’interno di essa, mi occupo di: progettazione ed esecuzione di visite e laboratori didattici a contenuto storico-artistico presso biblioteche, librerie, scuole e in occasione di iniziative culturali; ideazione di testi cartaceie multimediali per la didattica dell’arte; gestione degli aspetti giuridici, fiscali e amministrativi dell’associazione.

Grazie all’esperienza di tirocinio con Informadarte ho scoperto che lavorare nel settore dell’educazione e dell’infanzia, in particolare della didattica dell’arte, è la mia più grande aspirazione professionale.